La tutela del concept store tra diritto d’autore e concorrenza sleale

Il concept di un negozio è tutelabile mediante diritto d’autore?

Con sentenza del 30 aprile 2020 (n. 8433), la Corte di Cassazione si è espressa a favore della tutelabilità di un progetto o di un’opera di arredamento di interni ai sensi dell’art. 2, n. 5, Legge 633/1941 sul diritto d’autore (“l.d.a.”), che riguarda “i disegni e le opere dell’architettura”.

La decisione è stata emessa nel contesto del celebre caso Kiko/Wycon, avente ad oggetto la tutela del concept dei negozi monomarca Kiko in relazione ai punti vendita della concorrente, Wycon. 

Secondo la Cassazione, per essere tutelabile, il progetto o l’opera d’architettura d’interni deve essere sempre identificabile riconoscibile sul piano dell’espressione formale come opera unitaria d’autore, per effetto di precise scelte di composizione d’insieme degli elementi (ad es., colore delle pareti). 

Ai fini della tutela autorale non rileva, invece, il requisito dell’inscindibile incorporazione degli elementi di arredo con l’immobile o il fatto che i singoli elementi siano o meno semplici ovvero comuni e già utilizzati nel settore dell’interior design, purché si tratti di un risultato di combinazione originalenon imposto da necessità tecnico-funzionali.

Il tema della tutela IP dei concept store è stato affrontato anche dalla Corte di Giustizia dell’UE nel caso Apple (C-421/2013), in cui la CGUE aveva affermato che un allestimento di uno spazio di vendita può, a determinate condizioni, fungere da marchio validamente registrabile.

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